coffee-heart-artLe Intolleranze Alimentari rappresentano il primo argomento diagnostico che ho sviluppato sin dagli anni universitari quando frequentavo l’Istituto Nazionale di Nutrizione di Roma e il laboratorio di Immunologia e Nutrizione dell’Università degli Studi della Tuscia, di cui sono stato nel 1990 il primo studente a frequentare e a creare con il Prof. Gianni Tomassi e Nicolò Merendino (allora ricercatore e attualmente Prof. associato in Scienza dell’Alimentazione)  le base dell’attuale laboratorio. I primi sistemi utilizzati nel 1996 si basavano sulla tecnica del test di leucocitotossicità (Cytotoxic Test). Poi negli anni seguenti, con lo sviluppo delle metodiche più standardizzate e ripetibili, utilizzo un sistema con tecnica ELISA (Enzyme Linked Immunosorbent Assay) in cui vengono dosati quantitativamente, nel siero e nel plasma dei pazienti, gli anticorpi IgG4 antigeni specifici. Gli anticorpi della sottoclasse IgG4 giocano un ruolo importante nella risposta immunitaria umorale contro antigeni alimentari. I sintomi attribuiti ad una risposta mediata dagli anticorpi  IgE (reazioni di tipo I allergiche) sembrano anche essere associate ad una risposta specifica di tipo IgG4 contro numerosi alimenti. In molti casi i livelli di IgE totali non danno una chiara indicazione sulla effettiva predisposizione a reazioni allergiche. Anche con livelli bassi di IgE totali si assiste ad una specificità di anticorpi IgG4 contro determinati alimenti senza le classiche manifestazioni di tipo allergico (reazioni mascherate). I risultati ottenuti dagli screening consentono di individuare l’alimento e/o additivo alimentare (in base a quale sistema è richiesto; per i dettagli vedi ESAMI) e quantificare il grado di reazione immunologica derivata dalla sensibilizzazione specifica. Questo sistema è in grado di rilevare una reazione anticorpale non IgE specifica, che si riscontra normalmente nelle reazioni allergiche di I tipo, in quelle reazioni alimentari non definite e classificate come Intolleranze Alimentari.